domenica 16 marzo 2014

Posticipare la partenza della Città metropolitana di Reggio Calabria: un suicidio economico e sociale

di Beniamino Cordova*
pubblicato su strill.it il 20 dicembre 2013

“…L’Italia è l’unico paese europeo che aspetta da 20 anni una regolamentazione delle Città metropolitane….Il 70% dell’Innovazione e della Ricerca si sviluppa all’interno delle Aree metropolitane…” (Graziano Delrio, 19 dicembre 2013, “Servizio Pubblico”, La7).
Questo è il pensiero del Ministro Delrio che annuncia inoltre la partenza immediata di 9 Città
metropolitane perché Reggio Calabria invece partirà successivamente, quando avrà risolto i
vincoli legati ai vari commissariamenti del comune capoluogo e di alcuni comuni in provincia.
In realtà il Ministro Delrio dimentica forse che, se così stanno le cose, le Città metropolitane che
partiranno subito saranno 8 perché per Roma Capitale è previsto uno status speciale.
Non far partire oggi la Città metropolitana di Reggio Calabria sarebbe un suicidio per l’intera
economia del territorio metropolitano, per la possibilità di sviluppo ed occupazione, per il riscatto
sociale. 
Nessuno dovrebbe avallare tale scellerata posizione. 
Posticipare la partenza, magari non farla partire più e destinare la città al dimenticatoio, sarebbe
una ulteriore offesa per la Calabria, per il Sud ed una palese diffidenza a dialogare con l’area
del Mediterraneo.
Qualche giornale nazionale volendo criticare in maniera strumentale la riforma delle Province,
ha sottolineato in maniera provocatoria la presenza della Città metropolitana di Reggio Calabria
paragonandola alle metropoli di Roma, Napoli e Milano; tale posizione non tiene volutamente in
considerazione che la presenza di Reggio Calabria è fondamentale per i rapporti dell’Italia e
dell’Europa con il bacino del Mediterraneo.
A questo si aggiunge la possibilità per Reggio di dialogare con Messina, creando un’area
maggiormente competitiva, con un potenziale che la porterebbe al quinto posto tra le dieci Città
metropolitane italiane.
Di questo il Governo si deve convincere. Questo il Governo non lo può ignorare. 
Reggio non può aspettare, perché ad aspettare sarebbe l’Italia e l’Europa.
Quale sarebbe il grave impedimento di avere per pochi mesi come Sindaco della Città
metropolitana un Commissario prefettizio?
E per i Comuni commissariati della provincia, quale sarebbe la difficoltà di avere il proprio
commissario, per alcuni mesi, nella conferenza metropolitana dei Sindaci che, tra l’altro, è
competente solo per l’adozione dello Statuto e ha potere consultivo per l’approvazione dei
bilanci?
Il mio appello va a tutte le forze politiche affinchè non permettano a nessuno di calpestare la
dignità di una città, di un territorio, di una intera economia.
La riforma delle Province, a detta di tutto il panorama politico, è estremamente necessaria, ma
purtroppo si sta perdendo la consapevolezza dell’importanza di una Città metropolitana.
Dico questo pensando alla volontà di portare il numero delle Città metropolitane da 15 (10 nelle
Regioni a statuto ordinario e 5 in quelle a statuto speciale) a 18 (con l’introduzione di quelle che
superano con l’intera provincia 1 milione di abitanti, ossia Salerno, Brescia e Bergamo) e forse
a 21 con quelle federate (novità che sta galoppando nelle ultime ore). 
Se consideriamo che l’Europa conta circa 20 Aree metropolitane, è facile trarre delle
conclusioni.
Onore al Ministro Delrio, dunque, per la tenacia che sta dimostrando ma è opportuna una
maggiore lungimiranza ed una notevole attenzione alle singole realtà.


*Dottore di Ricerca ed autore del libro “Manuale per Reggio Città Metropolitana”